Inizia lo smantellamento del cementificio mai nato ( … ma al suo posto che ci faranno?)


Al via la demolizione del «cementificio» in località Curagnata, un «gigante d’argilla» costato 25 milioni di euro e mai entrato in attività. Verrà comunque rispettata la convenzione stipulata dall’allora amministrazione cairese di centro-destra e la proprietà, con l’azienda che verserà un milione di euro.

La Buzzi-Unicem, colosso del settore che quasi dieci anni fa aveva acquistato l’impianto per la macinazione del klinker appena ultimato dalla Cementilce tra Bragno e San Giuseppe, ha disposto per la demolizione della struttura, in un intervento di «smontaggio» praticamente integrale, che lascerà in piedi solo la parte in cemento armato e i silos.

Una «fine ormai nota» per quell’impianto, mai entrato in produzione, non a caso il sindaco di Cairo, Fulvio Briano, commenta: «Da un punto di vista industriale è stata una sconfitta annunciata, con 40 posti di lavoro mai concretizzati. Da un punto di vista amministrativo possiamo dire di averci messo una pezza: abbiamo definito la nuova convenzione con il gruppo Buzzi che verserà comunque 1 milione di euro per la realizzazione della viabilità».

Una vicenda eclatante, iniziata tra il 2004 e il 2005 quando, con un investimento di 25 milioni di euro, la Cement-Ilce realizzava, appunto, il cementificio. La convenzione stipulata con il Comune di Cairo impegnava quindi la proprietà a realizzare una bretella da Monte Cavaglione allo stabilimento Magrini entro un anno dal completamento della Variante del Vispa. Il cementificio, una volta realizzato, veniva, però, poi acquistato dal gruppo Buzzi-Unicem e mai reso operativo vista la crisi del settore. Si apriva, quindi, un lungo contenzioso tra la nuova proprietà e il Comune per il rispetto della convenzione.

Accordo che è stato finalmente raggiunto proprio mentre il colosso addormentato, ben visibile dalla Variante del Vispa, sta per essere smantellato (quale sarà il futuro di quelle aree è, invece, ancora un’incognita, anche se non si esclude che la Buzzi-Unicem potrebbero metterle in vendita visto che, anche grazie alla nuova viabilità una volta che verrà realizzata, il loro valore strategico aumenterebbe).

La bretella prevista, e che collegherebbe le aree industriali di CairoReindustria e Bragno direttamente alla variante del Vispa, e alla Ss29, costerebbe 3,5 milioni di euro. Il Comitato di Pilotaggio ha già destinato all’intervento 1,3 milioni reperiti dal Patto Territoriale della Provincia di Savona e gestiti da Ips; a cui si aggiungerebbe, appunto, il milione di euro della Buzzi. Questo permetterebbe di realizzare un primo stralcio funzionale, visto che già nell’ambito della realizzazione della Variante del Vispa era stato realizzato uno svincolo stradale di raccordo con la viabilità comunale di Strada Curagnata. Per completare l’opera occorrerà poi reperire ancora 1,2 milioni.

http://www.lastampa.it/2014/06/28/edizioni/savona/inizia-lo-smantellamento-del-cementificio-mai-nato-m7MAXh0zPlxE4Ni6NgOYVK/pagina.html

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admin valbormida

Pubblicato il 29 giugno 2014 su Politica. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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